mitofagici

Mitofagici è un termine usato in biologia per riferirsi a processi, fattori e percorsi legati alla mitofagia, il meccanismo di degradazione selettiva dei mitocondri tramite autofagia. La mitofagia serve a rimuovere mitocondri danneggiati, a mantenere la qualità mitocondriale e ad adattare la funzione energetica della cellula a condizioni di stress.

I meccanismi principali includono vie ubiquitina-dipendenti e vie recettoriali. Nella via ubiquitina-dipendente, PINK1 si accumula sulla membrana esterna di mitocondri depolarizzati, recluta Parkin e promuove l’ubiquitinazione di proteine mitocondriali; recettori autophagici come p62, NDP52 e optineurina riconoscono queste modifiche e guidano i mitocondri all’autofagosoma. Nella mitofagia recettoriale, proteine come BNIP3, NIX e FUNDC1 agiscono come recettori direttamente legati a LC3, facilitando l’interazione mitocondrio-autofagosoma senza la necessità di ubiquitinazione. L’autofagosoma si forma e si integra nel lisosoma per la degradazione.

Ruolo fisiologico e sviluppo sono ampi: la mitofagia contribuisce al controllo della massa mitocondriale, alla differenziazione cellulare e alla maturazione di alcuni tipi cellulari, tra cui gli eritrociti, oltre a partecipare alla risposta cellulare a digiuno e stress energetico. In condizioni di invecchiamento o malattie, alterazioni della mitofagia sono state associate a disordini neurodegenerativi, cardiomiopatie, metabolic disorders e contesti oncologici, dove l’aumento o la perdita di mitofagia può influenzare la progressione della malattia in modo complesso.

Nel campo della ricerca, la mitofagia viene studiata con marcatori e tecniche come LC3-II, p62, colocalizzazione mitocondrio-lysosoma, e reporter come mt-Keima o mito-QC, per valutare l’efficienza e le dinamiche di questa via.