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logografici

I sistemi logografici descrivono i sistemi di scrittura in cui i segni grafici rappresentano parole o morfemi, anziché suoni singoli. I logogrammi possono indicare unità lessicali o semantiche, e talvolta contengono elementi fonetici che facilitano la pronuncia; tuttavia la corrispondenza tra segno e suono è spesso indiretta. In questi sistemi il numero di segni può essere molto elevato, e l’apprendimento richiede la memorizzazione di molte unità lessicali.

Si distingue dai sistemi alfabetici, in cui ogni segno rappresenta un fonema, e dai sillabari, in cui

Tra i esempi storici figurano i geroglifici egizi e la cuneiforme mesopotamica, i quali hanno origine antica

Nel contesto contemporaneo i logogrammi convivono con elementi fonetici o alfabetici; in Cina e in Giappone

ogni
segno
codifica
una
sillaba.
Nei
sistemi
logografici
un
singolo
segno
tende
a
rappresentare
una
parola
o
un
morfema
e
l’interpretazione
dipende
dal
contesto;
la
pronuncia
può
variare
a
seconda
della
lingua
e
della
lettura.
e
spesso
si
sono
evoluti
includendo
componenti
fonetici.
Il
sistema
logografico
più
diffuso
ancora
oggi
è
quello
cinese:
i
caratteri
hanzi
rappresentano
morfemi
e
contenuti
semantici.
Il
giapponese
impiega
i
kanji,
logogrammi
di
origine
cinese,
accostati
a
alfabeti
sillabici
(hiragana
e
katakana)
per
la
pronuncia.
rimangono
centrali,
mentre
molte
lingue
moderne
adottano
scritture
miste.
L’encoding
digitale,
tramite
Unicode,
supporta
grandi
repertori
di
caratteri
logografici,
consentendo
interoperabilità
globale
e
studio
interculturale.