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giroscopi

I giroscopi sono dispositivi che sfruttano il momento angolare per misurare o mantenere l’orientamento di un sistema. Un giroscopio tipico comprende un rotore ad alta velocità montato su supporti che ne permettono l’asse di rotazione di muoversi liberamente. Secondo il principio della conservazione del momento angolare, una variazione dell’orientazione del rotore provoca una precessione dell’asse piuttosto che una rotazione immediata nella direzione dell’impulso applicato.

Principio di funzionamento: L = I ω. Quando viene applicato un torque τ sul vettore di momento angolare, l’asse

Tipi principali: giroscopi meccanici a rotore con gimbal, che forniscono stabilizzazione; giroscopi di velocità o a

Applicazioni: navigazione e controllo di veicoli aerei, navali e spaziali; stabilizzazione di piattaforme, fotocamere e sistemi

Storia: il termine giroscopio fu coniato nel 1852 dal fisico francese Foucault, che lo utilizzò per evidenziare

si
sposta
per
via
della
precessione,
con
una
velocità
approssimata
di
Ω
≈
τ
/
L.
Questo
rende
i
giroscopi
particolarmente
stabili
di
fronte
a
perturbazioni
esterne.
vibrazione
che
misurano
direttamente
la
velocità
angolare;
giroscopi
ottici
come
ring
laser
e
fiber
optic
che
sfruttano
l’effetto
Sagnac;
giroscopi
MEMS,
piccoli
e
diffusi
in
dispositivi
moderni;
giroscopi
quantistici
in
fase
di
ricerca
basati
su
interferometria
atomica.
di
immagini;
insieme
ad
accelerometri
in
unità
di
misura
inerziale
(IMU)
in
smartphone,
droni
e
veicoli
autonomi.
la
rotazione
terrestre;
nel
XX
secolo
i
giroscopi
meccanici
sono
stati
progressivamente
sostituiti
da
dispositivi
ottici
e
MEMS
sempre
più
diffusi.