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atrioventricolari

Nel contesto cardiaco, atrioventricolare indica elementi anatomici e funzionali che collegano gli atri ai ventricoli. Include le valvole atrioventricolari (mitrale e tricuspide), che separano atri dai ventricoli durante la contrazione, e il sistema di conduzione elettrica che coordina l’attivazione ventricolare, comprendente il nodo atrioventricolare, il fascio di His e le ramificazioni di Purkinje.

Strutture principali sono le valvole atrioventricolari, fondamentali per evitare reflussi tra atri e ventricoli durante la

Funzione: garantire una sequenza ordinata dell’attivazione cardiaca. L’innesco dell’impulso avviene tipicamente dai seni atriali, viene trasmesso

Patologie comuni comprendono il blocco atrioventricolare, che altera la trasmissione tra atri e ventricoli (da primo

Diagnosi e trattamento: l’ECG, il monitoraggio Holter e gli esercizi da sforzo sono strumenti diagnostici chiave;

sistole,
e
il
sistema
di
conduzione
che
regola
la
velocità
e
il
tempo
dell’impulso
elettrico.
Il
nodo
atrioventricolare
introduce
un
ritardo
fisiologico
nell’attivazione
dei
ventricoli,
permettendo
agli
atri
di
svuotarsi
prima
che
si
inneschi
la
contrazione
ventricolare;
l’impulso
poi
percorre
il
fascio
di
His
e
le
ramificazioni
di
Purkinje
fino
a
raggiungere
i
ventricoli.
al
nodo
AV
con
un
ritardo
utile,
e
poi
prosegue
tramite
His-Purkinje
per
una
contrazione
ventricolare
rapida
e
coordinata.
grado
a
blocco
completo);
tachiaritmie
sostenute
dall’AV
come
AVNRT
(tachicardia
nodale
atrioventricolare)
e
AVRT
(tachicardia
via
percorso
accessorio);
e
malattie
delle
valvole
mitrale
o
tricuspide
che
coinvolgono
le
valvole
atrioventricolari.
l’ecocardiografia
valuta
le
valvole.
Il
trattamento
può
includere
pacemaker
per
blocchi
AV
avanzati
e
ablazione
per
tachiaritmie
AV,
insieme
alla
gestione
delle
patologie
valvolari.