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arpeggiare

Arpeggiare è la tecnica di suonare le note di un accordo in successione, anziché simultaneamente. L’effetto è quello di un “spezzato” dell’accordo, che può essere eseguito ascendente, discendente oppure in entrambe le direzioni. L’arpeggio può coprire una o più ottave e può avere tempi regolari o rubati, a seconda dello stile e del contesto musicale.

Etimologia e notazione. Il termine deriva dall’italiano arpa, in riferimento allo strumento a corde pizzicate, da

Contesto strumentale. Sui pianoforti e su altri strumenti a tastiera l’arpeggio si realizza suonando le note

Funzione musicale. Gli arpeggi introducono o sostengono l’armonia fornendo una figura ritmica o melodica che collega

cui
è
nata
l’immagine
del
suonare
le
note
dell’accordo
in
sequenza.
In
partitura
l’arpeggio
è
spesso
indicato
con
un
simbolo
a
forma
di
linea
ondulata
verticale
posta
all’inizio
della
precedente
figura
di
accordo;
talvolta
è
indicato
anche
specificando
la
direzione
(ascendente
o
discendente)
o
con
una
sequenza
di
note
scritte
separatamente.
dell’accordo
in
rapida
successione,
tipicamente
dal
basso
verso
l’alto.
Sulla
chitarra
si
ottiene
spesso
con
il
riempimento
di
note
su
corde
diverse
(arpeggio
a
dita
o
sweep
picking).
Nello
strumento
a
archi
l’arpeggio
si
ottiene
facendo
suonare
note
di
seguito,
mantenendo
l’alternanza
tra
dita.
In
alcuni
contesti,
come
nell’accompagnamento
di
jazz
o
pop,
gli
arpeggi
possono
essere
ripetuti
o
modulati
per
creare
movimento
armonico.
gli
accordi
nel
tessuto
musicale.
Possono
essere
di
breve
o
lungo
raggio,
utili
sia
in
contesti
solisti
sia
nell’accompagnamento.