Reliabilismi

Reliabilismi è un termine usato in epistemologia per riferirsi a una famiglia di teorie secondo cui la conoscenza o la giustificazione dipendono dall’affidabilità dei processi che producono le credenze. Nella forma classica, spesso considerata externalista, una credenza è giustificata se è stata generata da un processo affidabile che tende a produrre credenze vere in una varietà di ambienti. I processi includono percezione, memoria, inferenza affidabile e, in certi casi, testimonianza.

Le principali varianti del reliabilismo si articolano sul modo in cui si misura l’affidabilità e su quali processi contano. Il reliabilismo processuale sostiene che la giustificazione dipende dall’affidabilità intrinseca dei processi cognitivi, indipendentemente dal fatto che l’agente ne sia consapevole. Esistono anche versioni sociali o causali che estendono l’idea all’influenza di contesti sociali o a correlazioni causali tra credenze e la realtà. In molte formulazioni, la distinzione tra giustificazione e conoscenza resta centrale: una credenza può essere giustificata in senso reliabilista anche se non costituisce automaticamente una conoscenza, specialmente in presenza di contesti problematici come i problemi di Gettier.

Tra i principali contributori, Alvin Goldman è considerato una figura chiave per lo sviluppo del reliabilismo, con opere come Epistemology and Cognition e altri saggi degli anni Ottanta. L’approccio si è confrontato con alternative esternaliste come la teoria del tracking di Robert Nozick, e con critiche interne ed esterne, che hanno spinto a chiarire concetti quali sicurezza, robustezza della giustificazione e la possibilità di integrazione con forme di reliabilismo sociale o cognitivo. Oggi il reliabilismo resta una delle basi dominanti per spiegare come la giustificazione e, a volte, la conoscenza possano derivare dall’affidabilità dei processi mentali.