Interdigitazione

Interdigitazione è un termine utilizzato in biologia e medicina per descrivere l’organizzazione in cui superfici adiacenti si intrecciano tramite proiezioni a forma di dito, incastrandosi tra loro. Deriva dal latino interdigitatio e dal verbo interdigitare; descrive il modo in cui superfici si incontrano e si ancorano, aumentando la superficie di contatto e la stabilità meccanica.

Nell’istologia e nell’anatomia, l’interdigitazione si riferisce spesso al contatto tra tessuti ai loro margini. Un esempio classico è l’interfaccia derma-epidermide: le creste epidermiche si proiettano nel derma e si allineano con le papille dermiche, formando una complessa interfaccia a livello della membrana basale. Questo intreccio a incastro aumenta l’adesione, distribuisce gli stress meccanici e facilita lo scambio di nutrienti e segnali tra epitelio e tessuto connettivo. L’estensione e il modello di interdigitazione cambiano con lo sviluppo, l’invecchiamento o la patologia, e sono spesso usati come indicatori istologici di organizzazione tissutale.

In odontoiatria, l’interdigitazione descrive il modo in cui le arcate superiore e inferiore si interdigono durante l’occlusione. L’organizzazione dei contatti cuspide-fossa e la guida degli incisivi contribuiscono alla stabilità funzionale e alla distribuzione delle forze masticatorie.

In botanica, molte cellule epidermiche vegetali presentano pareti interdigitanti, conferendo alle cellule un aspetto a pezzi di puzzle. Questo tipo di interdigitazione aumenta la superficie di contatto tra cellule e migliora sia il trasporto di sostanze sia la resistenza meccanica dei tessuti, come foglie e steli.

Nella biologia della placenta, l’interdigitazione si riferisce al contatto interlock tra villi fetali e decidua materna, che massimizza la superficie di scambio per gas e nutrienti; alterazioni di questo schema possono influire sull’efficienza dello scambio.