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Contrapposizioni

Contrapposizioni è il termine usato per indicare l’atto o l’effetto di porre due o più elementi in opposizione o in contrasto tra loro. Può riferirsi a discipline diverse, tra cui logica, retorica, filosofia e linguistica, ma anche all’uso comune nel discorso pubblico.

Etymologia: deriva dal verbo contrapporre, formato da contra- “contro” e ponere “porre”; il suffisso -zione indica

In logica, la contraposizione è una forma di inferenza nota come contraposizione logica: se p implica q,

In retorica e in filosofia, la contrapposizione è una dinamica che mette di fronte due concetti opposti

In ambito linguistico o discorsivo, la contrapposizione può riferirsi al contrasto di significati, di contesti o

Note: in italiano si usa contrapposizione per il senso generale di opposizione e contrasto, mentre contraposizione

Voci correlate: antitesi, contrapporre, logica proposizionale, contraposizione.

l’atto
o
lo
stato
risultante.
allora
anche
non
q
implica
non
p.
È
una
trasformazione
logicamente
equivalente
che
si
usa
per
dimostrare
teoremi
o
per
riformulare
affermazioni.
per
evidenziare
una
differenza
o
una
tensione.
Può
coincidere
con
l’antitesi,
ma
resta
una
nozione
ampia
che
si
declina
in
diverse
strategie
stilistiche,
ad
esempio
nel
contrapporre
libertà
e
controllo,
luce
e
oscurità,
ordine
e
caos.
di
sfumature
stilistiche
che
evidenziano
differenze
tra
categorie
o
proposizioni.
è
il
termine
tecnico
specifico
della
logica.