prolattinomi

I prolattinomi sono tumori ipofisari benigni che secretono prolattina. Rappresentano la forma funzionale più comune di adenoma ipofisario. Si distinguono in microadenomi (<10 mm) e macroadenomi (≥10 mm). La sintomatologia dipende dal livello di prolattina e dall’effetto di massa: nelle donne si riferiscono amenorrea, irregolarità mestruali, galattorea e infertilità; negli uomini, ridotta libido, galattorrea e possibile infertilità o disfunzione erettile. I sintomi da massa includono cefalea e, se il tumore è grande, disturbi visivi dovuti alla compressione del chiasma ottico.

Diagnosi: la sospetta iperprolattinemia si valuta tramite dosaggio della prolattina, seguito da esami mirati per escludere gravidanza e altre cause. La risonanza magnetica dell’ipofisi è utilizzata per definire dimensioni ed estensione del lesione. La gestione richiede anche una valutazione dell’asse ipotalamo-ipofisario.

Trattamento: la prima scelta è la terapia con agonisti della dopamina, in particolare la cabergolina, che spesso normalizza i livelli di prolattina e riduce le dimensioni dell’adenoma, favorendo il ripristino della funzione mestruale e della fertilità. La bromocriptina è un’alternativa. Se la terapia farmacologica è inefficace, non tollerata o se esistono compromissioni visive significative, è indicata la chirurgia transsfenoidale. La radioterapia è riservata a casi selezionati o recidive.

Prognosi ed follow-up: con trattamento adeguato, la prolattinemia tende a normalizzarsi e la funzione riproduttiva può tornare. Possibili complicanze includono ipopituitarismo e recidive; in contesti familiari possono associarsi a mutazioni genetiche come FIPA o MEN1.