perseguibile

Perseguibile è un aggettivo italiano che indica la possibilità di essere perseguito in sede penale. Nella lingua giuridica, il termine è usato per qualificare un reato in base alla sua procedibilità: se è perseguibile d’ufficio o se richiede una querela/denuncia della parte offesa.

In diritto penale italiano si parla comunemente di reati perseguibili d’ufficio e di reati perseguibili a querela. I reati perseguibili d’ufficio possono essere avviati e proseguiti dal pubblico ministero anche se la vittima non presenta querela: l’interesse pubblico alla repressione del reato giustifica l’azione penale indipendentemente dalla volontà della persona lesa. I reati perseguibili a querela, invece, richiedono una denuncia o una querela da parte della persona offesa per essere attivati; se questa non è presentata, l’azione penale può non essere avviata o può essere archiviata.

L’origine del termine è etimologica e deriva dal verbo perseguire, ossia “portare avanti” un’azione, in questo caso penale. La classificazione tra perseguibilità d’ufficio e perseguibilità a querela influisce sull’operatività delle procure, sulla rapidità dell’intervento investigativo e sulle modalità di accesso alla giustizia per le vittime.

Nell’ordinamento italiano la disciplina è radicata nel codice penale e nel codice di procedura penale, e può essere oggetto di revisioni normative che ridefiniscono quali reati rientrano in ciascuna categoria. Il concetto è quindi uno strumento per descrivere la natura pubblica o privata della perseguibilità di un reato.