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irrequietezza

Irrequietezza è un sostantivo femminile che indica lo stato di chi è irrequieto, agitato o inquieto: una condizione di persistente tensione fisica o mentale che rende difficile rilassarsi o concentrarsi. È una voce comune sia nel linguaggio quotidiano sia in testi di carattere descrittivo o narrativo. L’aggettivo corrispondente è irrequieto, e l’uso di irrequietezza consente di riferirsi al fenomeno in astratto o come tratto caratteriale.

Etimologia: il termine deriva dall’aggettivo irrequieto, formato con il prefisso privativo ir- e dal latino requietus,

Uso e campi semantici: nella lingua comune è impiegato per descrivere un malessere mentale che si protrae

Sinonimi e sfumature: tra i sinonimi figurano inquietudine, agitazione, malessere, turbamento. La differenza principale è che

basato
su
requies,
riposo;
la
parola
segnala
quindi
la
mancanza
di
quiete.
nel
tempo.
In
psicologia
popolare
si
parla
di
irrequietezza
come
caratteristica
temperamentale
o
come
esito
di
stress,
ansia
o
eccesso
di
pensieri.
In
letteratura
e
in
arte
è
spesso
usata
per
rendere
la
tensione
interiore
dei
personaggi,
ponendo
l’accento
sul
conflitto
tra
introspezione
e
inquietudine;
nelle
opere
moderne
può
accompagnare
temi
di
esistenza,
insoddisfazione
o
blocco
creativo.
irrequietezza
richiama
una
persistenza
nel
tempo
e
una
mancanza
di
quiete
che
va
oltre
un
semplice
momento
di
disagio.