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identificatori

Gli identificatori sono etichette o token utilizzati per nominare e riferirsi a entità all'interno di sistemi informativi, linguaggi di programmazione, basi di dati e reti. In genere sono progettati per essere univoci all'interno di un ambito definito e per facilitare l'identificazione e la gestione di oggetti quali variabili, tabelle, risorse online o componenti del software.

In informatica, gli identificatori hanno caratteristiche comuni: unicità nel contesto, forma conforme alle regole del linguaggio

Nomi di variabili e funzioni nei linguaggi di programmazione sono esempi di identificatori. Le regole lessicali

Negli archivi e nei sistemi di gestione dei dati, gli identificatori includono chiavi primarie, chiavi surrogate,

Buone pratiche includono la scelta tra identificatori legibili per l'uomo e identificatori opachi, la gestione delle

o
del
sistema,
durabilità
nel
tempo,
e
possibilità
di
essere
usati
come
riferimenti
in
operazioni
di
ricerca,
indicizzazione
e
collegamento
tra
elementi.
Possono
essere
leggibili
dall'uomo
o
opachi
generati
automaticamente.
variano:
di
solito
devono
iniziare
con
una
lettera
o
un
carattere
di
sottolineatura,
possono
contenere
lettere,
cifre
e
talvolta
altri
caratteri,
non
possono
essere
parole
chiave
riservate
e
spesso
distinguono
tra
maiuscole
e
minuscole.
chiavi
naturali
e
identificatori
globali
come
UUIDs
e
identificatori
uniformi
di
risorse
(URI/URL).
I
DOI
sono
un
esempio
di
identificatore
diretto
per
opere
accademiche.
L'uso
di
identificatori
globali
facilita
la
referenziazione,
l'integrazione
e
la
federazione
tra
sistemi
diversi.
collisioni
di
nomi,
la
stabilità
nel
tempo
e
la
minimizzazione
dell'esposizione
di
strutture
interne.
È
comune
documentare
le
regole
di
formattazione
e
mantenere
i
mapping
tra
vecchi
e
nuovi
identificatori
durante
l'evoluzione
dei
sistemi.