emolisi

L’emolisi è la distruzione o rottura degli eritrociti, con rilascio di emoglobina. Può essere intravascolare, quando avviene all’interno dei vasi sanguigni e può provocare emoglobinemia e talvoltaemoglobinuria, oppure extravascolare, prevalentemente a carico della milza e del fegato, contribuendo all’anemia.

Cause e meccanismi principali includono l’emolisi immunomediata, in cui anticorpi (con o senza complemento) attaccano eritrociti, come nelle transfusioni non compatibili o nelle anemie emolitiche autoimmuni; l’emolisi meccanica, per esempio in presenza di valvole cardiache artificiali o di microangiopatia; l’emolisi osmotica o tossica, indotta da soluzioni ipotoniche o da sostanze chimiche e farmaci; l’emolisi ossidativa, tipica di condizioni come la deficienza di G6PD o l’esposizione a determinati farmaci; e infine l’emolisi infettiva, come nel plasmodi o in altre infezioni parassitarie.

Segni clinici e risposte di laboratorio includono stanchezza, pallore e ittero; l’emolisi intravascolare può provocare urine scure. Gli esami mostrano anemia, reticolocitosi, elevati LDH e bilirubina indiretta, ridotta haptoglobina; il Coombs diretto può essere positivo in caso di emolisi immunomediata. L’aspetto dello smear può variare, con presenza di sferociti o scheisticiti a seconda della causa.

La diagnosi si basa su quadro clinico, storia e indagini di laboratorio, con identificazione della causa sottostante. Il trattamento è mirato all’etio-patologia: gestione delle condizioni immunomediata, correzione di squilibri osmotici o tossici, e supporto ematologico quando necessario. In casi gravi si possono usare corsi di immunoterapia o trasfusioni, sempre valutando rischi e benefici.