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caffeina

La caffeina è un alcaloide presente naturalmente in diverse piante, tra cui Coffea (caffè), Camellia sinensis (tè), Theobroma cacao (cioccolato) e Paullinia cupana (guaranà). Chimicamente è 1,3,7-trimetilxantina ed è nota per i suoi effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale. Fu isolata per la prima volta nel 1819 da Friedlieb Runge.

Fonti comuni di caffeina comprendono caffè, tè, bevande energetiche, cioccolato e alcuni integratori. Il contenuto può

Meccanismo e farmacocinetica: la caffeina agisce principalmente come antagonista dei recettori dell’adenosina, contribuendo a un aumento

Effetti e sicurezza: in dosi moderate la caffeina può migliorare l’attenzione e le prestazioni cognitive di

variare
notevolmente
a
seconda
della
preparazione
e
del
tipo
di
prodotto:
una
tazza
di
caffè
può
fornire
da
circa
70
a
140
mg,
mentre
tè
e
cioccolato
contengono
quantità
minori.
di
vigilanza
e
riduzione
della
sensazione
di
fatica.
Viene
rapidamente
assorbita
dal
tratto
gastrointestinale
e
raggiunge
la
massima
concentrazione
nel
plasma
in
circa
30–60
minuti.
L’emivita
media
è
di
circa
3–5
ore
negli
adulti
sani,
ma
può
variare
in
funzione
di
fattori
come
fumo,
gravidanza,
età
e
stato
epatico.
breve
durata.
Dosi
elevate
o
consumo
serale
possono
causare
insonnia,
nervosismo,
tremori,
palpitazioni
e
disturbi
gastrici.
L’uso
regolare
può
portare
a
dipendenza
lieve
e
sintomi
di
astinenza
al
ritiro.
Si
raccomanda
cautela
in
gravidanza
(limiti
spesso
intorno
ai
200
mg
al
giorno)
e
in
determinate
condizioni
mediche
o
interazioni
farmacologiche.
La
caffeina
non
è
una
sostanza
essenziale
per
l’organismo.