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atonalità

Atonalità è una categoria musicale che indica l’assenza di un centro tonale stabile o di una tonalità dominante. In musica atonale non emerge una chiave o un accordo che funzioni come riferimento entro cui risolvere le tensioni. L’espressione può riferirsi sia a opere in cui non si percepisce alcun centro tonale sia a procedure che puntano a una neutralizzazione del sistema tonalità tradizionale.

Storicamente l’atonalità nasce all’inizio del XX secolo in Europa, soprattutto nel contesto viennese. I compositori che

Tra le principali modalità di lavoro associate all’atonalità ci sono la cosiddetta tecnica dodecafonica o seriale,

Aspetti essenziali dell’interpretazione includono la fiducia nell’organizzazione interna dei materiali sonori, l’emergere di nuove tecniche di

ne
furono
protagonisti,
tra
cui
Arnold
Schoenberg
insieme
a
Alban
Berg
e
Anton
Webern,
aspirarono
a
superare
la
logica
tonale
romantica.
L’adozione
di
nuove
tecniche
e
la
riduzione
di
funzioni
armoniche類icà
portarono
a
una
frammentazione
della
sintassi
tradizionale,
con
una
maggiore
enfasi
su
materiali,
texture
e
motivi.
sviluppata
da
Schoenberg.
Essa
impone
un
ordine
di
dodici
altezze
(pitch-class)
che
viene
controllato
e
trasformato
senza
privilegiare
alcuna
tonalità.
Esistono
anche
forme
di
atonalità
libera,
in
cui
la
musica
evita
deliberatamente
la
definizione
di
un
centro
tonale
senza
ricorrere
a
una
tecnica
seriale
rigida.
In
seguito
l’atonalità
ha
influenzato
l’evoluzione
del
modernismo,
del
neotonalismo
e
di
altre
pratiche
compositive,
contribuendo
a
rinnovare
timbri,
motivi
e
strutture
formali.
sviluppo
motivico
e
una
diversa
gestione
della
dissonanza
rispetto
al
lessico
tonale
tradizionale.