Seismogrammi

Seismogrammi sono registrazioni grafiche della deformazione del suolo nel tempo generate da uno sismografo, usate per documentare i movimenti del terreno durante terremoti o altri eventi sismici. La registrazione è ottenuta da uno sismometro che trasforma le vibrazioni in segnali elettrici, registrati su carta o in formato digitale.

Un seismogramma tipico mostra componenti orizzontali e verticali: verticale, nord-sud ed est-ovest. Gli strumenti moderni sono broadband, in grado di catturare una vasta gamma di frequenze, dai frazioni di secondo a parecchi secondi, consentendo un'analisi dettagliata delle forme d’onda.

Sulle seismogrammi si riconoscono tipicamente le onde P (primarie), le onde S (secondarie) e, successivamente, le onde di superficie; l’ampiezza e la frequenza dei segnali forniscono informazioni sull’origine dell’evento, sul percorso delle onde e sulle proprietà dell’interno della Terra. Gli esperti stimano epicentro, tempo di origine e magnitudo in parte basandosi sulle seismogrammi, spesso utilizzando dati di molte stazioni.

I seismogrammi sono prodotti da registratori analogici o, sempre più, da sistemi digitali che archiviano e analizzano flussi continui. Sono impiegati in reti sismiche a livello regionale, nazionale e globale per monitorare terremoti, studiare la struttura terrestre e supportare l’ingegneria e l’analisi del rischio. Esistono diverse tipologie: seismogrammi a corto periodo, a lungo periodo, broadband e strong-motion.