Ricrescita

Ricrescita è il termine che descrive la ripresa o la rigenerazione della crescita di tessuti o organi dopo una interruzione. L’etimologia deriva dal prefisso ri- (nuovamente) e dalla parola crescita. In biologia indica processi di rigenerazione che permettono a un organismo o a una sua parte di riacquisire massa tissutale o funzione, spesso dopo ferite, potature o danni ambientali.

Nella botanica, la ricrescita avviene quando piante tagliate o danneggiate riattivano gemme latenti o tessuti meristematici come il cambio. La crescita può originarsi in cime nuove (ricrescita apicale) o da basi e radici (ricrescita basale o radicale). Alcune specie mostrano una ricrescita particolarmente vigorosa, come nel coppice di alberi e arbusti, tra cui salici, pioppi e altre specie legnose, che permette al bosco o alla pianta di rigenerarsi dopo potature drastici o incendi.

Nell’animale e nell’uomo, la ricrescita comprende la rigenerazione dei tessuti, la riparazione delle ferite e, in alcuni casi, la ricostruzione di organi. La capacità rigenerativa è molto varia tra le specie: alcuni animali mostrano una rigenerazione completa di parti del corpo, altri una ricostruzione limitata. Negli esseri umani la ricrescita tessutale è spesso accompagnata da cicatrizzazione; organi come il fegato mostrano notevoli capacità rigenerative, mentre tessuti nervosi o cartilagine hanno limiti più marcati.

Fattori che influenzano la ricrescita includono età, stato di salute, metabolismo, disponibilità di ormoni e nutrienti, nonché condizioni ambientali. In agricoltura e silvicoltura la ricrescita è una caratteristica cruciale: consente la gestione dei boschi mediante coppici e regredi di colture, ma può anche favorire la diffusione di specie invasive o di piante infestanti. Nel campo della medicina rigenerativa, la ricerca mira a migliorare la ricrescita di tessuti danneggiati tramite cellule staminali, fattori di crescita e ingegneria tissutale.