Ipovedenti

Ipovedenti è il termine usato per indicare persone con una ridotta visione che non è completamente assente, cioè non sono ciechi. La gravità varia: da lieve a moderata o grave. L’acuità visiva, l’estensione del campo visivo e la stabilità della condizione sono elementi descrittivi. Le cause sono molteplici, tra cui condizioni congenite o acquisite come degenerazione maculare, glaucoma, retinopatie diabetiche, cataratta e traumi. Alcune patologie progrediscono nel tempo, altre sono gestite efficacemente con trattamenti e riabilitazione visiva.

Impact e vita quotidiana: l’ipovedenza può compromettere l’istruzione, il lavoro e la mobilità. L’accessibilità è un aspetto chiave in scuole, ambienti di lavoro e servizi pubblici. Le persone ipovedenti possono utilizzare strumenti come lenti, ingranditori, braille e audiolibri, oltre a software e dispositivi che leggono lo schermo o ampliano il testo. La mobilità è favorita da cani guida o bastoni bianchi, e da programmi di riabilitazione visiva che insegnano tecniche di adattamento.

Tecnologie e supporti: tra le tecnologie assistive rientrano ingranditori elettronici, lettori ottici, sintetizzatori vocali e applicazioni mobili con funzioni di accessibilità. Materiali didattici in caratteri grandi o braille, e contenuti digitali accessibili, favoriscono l’apprendimento e l’autonomia quotidiana.

Contesto istituzionale: in Italia esistono reti associative e servizi pubblici che promuovono l’inclusione delle persone ipovedenti. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) è una delle principali organizzazioni di riferimento. A livello internazionale, le politiche di accessibilità mirano a garantire pari opportunità e partecipazione sociale.