Interposto

Interposto è il participio passato del verbo interporre e, come aggettivo, indica qualcosa che è stato posto o introdotto tra due cose o tra parti diverse. L’etimologia risale al latino interponere, composto da inter- (tra) e ponere (posare, porre).

Uso generale. Può riferirsi a qualsiasi elemento fisico o concettuale collocato tra due estremi: ad esempio un oggetto interposto tra due superfici, o un elemento testuale inserito tra paragrafi. In contesti descrittivi si usa per indicare che qualcosa è stato inserito o collocato a mediazione di altre parti.

Uso in diritto. Nella lingua giuridica italiana è comune trovare espressioni come ricorso interposto o atto interposto, che indicano che il ricorso o l’atto è stato presentato o introdotto dal soggetto nel procedimento. In tal senso l’aggettivo non atribuisce una particolare categoria procedurale, ma segnala la veste di chi ha introdotto l’atto o il documento nel corso della causa o dell’istanza amministrativa. È frequente udire anche termini come “documento interposto” o “richiesta interposta” per descrivere elementi presentati nel corso del procedimento.

Note linguistico. Il termine cambia genere secondo il sostantivo a cui si riferisce (interposto, interposta). Non deve essere confuso con interinvenzione o intervento, che hanno campi di significato diversi in diritto e in linguaggio comune.

Riassunto. Interposto resta sostanzialmente un indicatore di qualcosa che è stato inserito o posto tra altre parti, con uso esteso sia in contesti descrittivi che in ambito legale.