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riprodursi

Riprodursi è un verbo riflessivo della lingua italiana, usato per descrivere l’atto di generare nuova prole o nuove copie di se stessi. In biologia e in medicina si usa per indicare che un organismo o una cellula produce discendenti o cellule figlie, con un senso di auto-duplicazione. Si parla, ad esempio, di una specie che si riproduce rapidamente o di cellule che si riproducono per mitosi. Dal punto di vista grammaticale, è un verbo intransitivo riflessivo: si coniuga con essere nei tempi composti (la specie si è riprodotta; le cellule si sono riprodotte) e presenta forme come mi riproduco, ti riproduci, si riproduce, ci riproduciamo, vi riproducete, si riproducono.

Etimologia: riprodursi deriva da riprodurre, che a sua volta proviene dal latino reproductiveus/reproductus, formato dal prefisso

Usi e limiti: in contesti biologici e naturali è comune e corretto; in ambiti culturali o tecnici,

Voci correlate: riproduzione, riproduttore, riprodurre.

re-
(di
nuovo)
e
pro-ducere
(produrre),
ovvero
“produrre
nuovamente”.
Il
verbo
riflessivo
enfatizza
l’azione
portata
avanti
dal
soggetto
su
se
stesso
o
sulla
propria
discendenza.
per
descrivere
la
creazione
di
copie
di
opere
o
contenuti,
si
preferisce
spesso
riprodurre
(transitivo)
o
essere
riprodotto/a,
piuttosto
che
utilizzare
riprodursi
in
senso
strettamente
di
auto-replica
non
vivente.
Il
participio
passato
è
riprodotto
(maschile)
o
riprodotta
(femminile)
e
i
tempi
composti
si
formano
con
essere.