hipotiroidi

L’ipotiroidismo è una condizione in cui la ghiandola tiroide produce una quantità insufficiente di ormoni tiroidei, o tali ormoni non raggiungono i tessuti in modo adeguato. Nella maggior parte dei casi è di origine primaria, quando la tiroide è incapace di funzionare correttamente. In paesi con sufficiente apporto di iodio, la causa più comune è la tiroidite autoimmune di Hashimoto. Altre cause includono interventi chirurgici o radioterapici sulla tiroide, deficienza di iodio, terapie farmacologiche e, in modo meno frequente, ipotiroidismo centrale dovuto a problemi dell’ipofisi o dell’ipotalamo.

I sintomi sono vari e spesso insidiosi. Si osservano stanchezza, aumento di peso non spiegato, freddolosità, costipazione, pelle secca, capelli fragili, rallentamento delle funzioni mentali e mestruazioni alterate. Nei bambini può compromettere lo sviluppo, mentre negli adulti anziani può presentarsi con sintomi sottili o confusi.

La diagnosi si basa su analisi del sangue. Un TSH elevato associato a una ferrita libera (fT4) bassa è indicativo di ipotiroidismo primario; un profilo normale o basso di TSH con fT4 basso può indicare ipotiroidismo centrale. Spesso si cercano anticorpi anti-perossidasi (anti-TPO) in caso di Hashimoto. In alcuni casi si valutano anche condizioni associate o altre cause.

Il trattamento di prima linea è la sostituzione ormonale con levotiroxina, somministrata per via orale quotidianamente. Il dosaggio è individualizzato e monitorato tramite controlli della TSH, inizialmente ogni 4–8 settimane dopo un cambiamento, poi a intervalli regolari. In gravidanza possono essere necessarie modifiche del dosaggio e controlli più frequenti.

Con terapia adeguata la maggior parte delle persone recupera i sintomi; senza trattamento possono svilupparsi complicanze metaboliche e cardiovascolari.