craniofacciale

Il termine craniofacciale descrive l'insieme delle strutture anatomiche che comprendono il cranio (neurocranio) e la faccia, incluse le ossa del viso, le orbite, il naso, la mandibola e i tessuti molli circostanti. In medicina è usato per riferirsi a condizioni congenite o acquisite che coinvolgono questa regione e agli interventi chirurgici ricostruttivi e funzionali correlati.

L’insieme craniofacciale si sviluppa principalmente dalle creste neurali durante l’embriogenesi. Le ossa del cranio e della faccia crescono in tempi differenti e sono unite da suture che permettono lo sviluppo cerebrale e facciale. L’area include anche l’articolazione temporomandibolare e funzioni complesse quali masticazione, respirazione e visione.

Le condizioni craniofacciali possono essere congenite, come la sindrome craniosinostotica o la labiopalatoschisi, o acquisite, a seguito di traumi, tumori o malformazioni. Queste condizioni possono causare anomalie estetiche e disfunzioni funzionali (occlusione, respirazione, vista). L’approccio clinico è tipicamente multidisciplinare.

Diagnosi e pianificazione si basano su imaging quali TC, RM e radiografia, spesso integrate con modelli 3D. Le opzioni terapeutiche includono craniofaciale e ortognatica, ricostruzione microvascolare, distrazione osteogenetica e trattamento ortodontico. La gestione richiede team di chirurghi maxillo-facciali, neurochirurghi, otorinolaringoiatri, oculisti, odontoiatri e terapisti.

Ricerche in corso esaminano genetica delle anomalie craniofacciali, ingegneria tissutale e nuove tecniche ricostruttive, con attenzione alla qualità di vita del paziente.