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eccedenze

Eccedenze è il termine usato per indicare una quantità che rimane disponibile oltre quanto è necessario o previsto. In italiano si adopera in contesti economici, agricoli, energetici e contabili per indicare un avanzo, un surplus o un residuo.

L’origine del termine è latina: eccedenza deriva da excedere, “andare oltre”. Nel linguaggio tecnico descrive ciò

Settori di impiego. Nel settore agricolo e alimentare, le eccedenze si verificano quando la produzione supera

Gestione e impatti. La gestione delle eccedenze mira a ridurne gli effetti negativi e a valorizzarle: migliorare

In sintesi, eccedenze designa surplus o residuo rispetto a una domanda o a un assorbimento previsto, e

che
supera
la
domanda,
l’uso
o
la
capacità
di
assorbimento
di
una
risorsa.
la
domanda
o
le
scorte
disponibili;
le
risposte
tipiche
includono
stoccaggio,
esportazione
o,
talvolta,
spreco
se
non
adeguatamente
gestite.
Nel
settore
energetico,
l’eccedenza
di
energia
si
manifesta
quando
la
generazione
supera
la
domanda;
può
comportare
la
dispacciabilità
al
ribasso,
la
curtailment
o
l’immagazzinamento
dell’energia.
In
economia
e
contabilità
pubblica
o
aziendale,
l’eccedenza
può
riferirsi
a
fondi
o
merci
rimasti
al
termine
di
un
periodo,
spesso
chiamata
avanzo
di
bilancio
o
di
cassa;
tali
avanzi
possono
essere
destinati
a
riserve,
investimenti
o
ricalcolo
delle
tariffe.
Negli
ambiti
industriali
o
produttivi,
le
eccedenze
di
materiali
o
prodotti
finiti
richiedono
pratiche
di
riciclo,
riuso
o
gestione
della
logistica
inversa.
previsioni
e
pianificazione
delle
scorte,
promuovere
riuso
o
vendita
differita,
facilitare
la
redistribuzione
o
l’esportazione
quando
opportuno.
In
agricoltura
ed
energia,
politiche
mirate
a
ridurre
gli
sprechi
e
a
sviluppare
soluzioni
di
stoccaggio,
utilizzo
alternativo
o
mercati
di
destinazione
possono
trasformare
un
eccesso
in
risorsa.
la
loro
gestione
mira
a
valorizzarli
o
a
minimizzarne
l’impatto.