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estremità

Estremità è un sostantivo femminile che indica la parte terminale o più remota da un centro di un oggetto, di una linea o di una superficie. Può riferirsi all’estremità di qualcosa, all’apice o al confine esterno di una cosa. Nell’uso comune è spesso sinonimo di termine, margine o limite. In biologia e medicina la parola designa spesso una parte terminale del corpo: un’estremità, l’estremità superiore o l’estremità inferiore.

Etimologia: deriva dal latino extremitas, da extremus “estremo”, da ex- “fuori” + terminus “limite”. L’italiano moderno ha

Usi principali: in anatomia l’estremità indica l’arto o una parte terminale del corpo: l’estremità superiore (mani,

Note di stile: l’estremità si usa con l’articolo determinativo l’ (l’estremità) al singolare, e le estremità al

consolidato
la
grafia
e
i
sensi
nel
corso
dei
secoli.
braccia)
e
l’estremità
inferiore
(gambe,
piedi).
In
geometria
e
matematica
si
parla
delle
estremità
di
segmenti
o
di
curve.
In
geografia
si
usa
per
riferirsi
ai
punti
estremi
o
ai
confini
di
una
regione,
di
una
penisola
o
di
un
arcipelago.
In
linguaggio
comune
si
dice
l’estremità
di
un
filo
o
di
una
tavola
per
indicarne
i
capi
o
i
bordi.
plurale.
Sinonimi
includono
termine,
confine,
margine
e,
nel
contesto
biomedico,
arto.