decimali

Decimali sono numeri espressi in base 10 che hanno una parte frazionaria scritta dopo un separatore decimale. In italiano il separatore è comunemente la virgola, come in 3,14, ma in contesti internazionali si usa spesso il punto decimale, ad esempio 3.14.

I decimali possono essere finiti o periodici. Un numero decimale finito termina, come 0,75 o 2,5; un decimale periodico ha una parte che si ripete all’infinito, come 0,3̅ o 0,1666… (coniugarlo a seconda della notazione).

Ogni decimale finito rappresenta una frazione razionale con denominatore una potenza di dieci. Al contrario, le frazioni che hanno denominatori non composti solo da 2 e 5 producono espansioni decimali infinite e spesso periodiche. I decimali quindi costituiscono una rappresentazione conveniente ma non sempre unica di numeri razionali.

Nel calcolo aritmetico i decimali richiedono spesso l’allineamento delle posizioni dopo la virgola; si ricorre ad arrotondamenti o tronca-menti per gestire la precisione. In informatica i decimali sono spesso trattati come numeri in virgola mobile, che possono introdurre errori di arrotondamento, oppure come tipi a precisione fissa pensati per applicazioni finanziarie e contabili.

Applicazioni: i decimali sono fondamentali in misurazioni, scienze e soprattutto in finanza e contabilità, dove esprimono quantità frazionarie e importi monetari. La scelta del numero di decimali e delle regole di arrotondamento dipende dallo scopo e dal contesto.

Storia: il sistema decimale di numerazione si sviluppò nel Medioevo in India e fu trasmesso agli Occidentali tramite testi arabi; l’adozione europea avvenne tra XV e XVII secolo, portando l’uso diffuso dei decimali.