astrolabio

L’astrolabio è un antico strumento astronomico e navigante utilizzato per misurare l’altezza di corpi celesti, determinare l’ora locale e risolvere problemi di astronomia sferica. Sfrutta la proiezione della sfera celeste su una superficie piatta e calibrata in modo da rendere possibile la lettura di coordinate come ascensione retta e declinazione.

La tipica costruzione di un astrolabio comprende una base circolare chiamata mater, su cui è montata una lastra o timpano inciso con scale e coordinate. Sopra la mater si dispone una rete mobile, che rappresenta la proiezione della sfera celeste e che può essere ruotata per allinearsi con un astro. Ruotando la rete e leggermente orientando l’astrolabio, si ottengono misure angolari utili per calcolare latitudine, ora locale e altre grandezze astronomiche. Alcuni modelli includono strumenti ausiliari come altezzi o guide per risolvere specifici problemi di posizione.

Storia e diffusione: l’astrolabio nasce nell’antichità greca ed è stato ampiamente sviluppato nel mondo islamico medievale, dove fu perfezionato e reso operativo per studi astronomici e navigazione. Nel Medioevo e nel primo periodo dell’età moderna si diffuse in Europa, diventando uno strumento comune tra studenti, studiosi e marinai. Con l’avvento di strumenti più precisi come il sestante e, in seguito, i cronometri e la navigazione satellitare, l’uso pratico dell’astrolabio declinò, ma rimane una delle evoluzioni chiave della storia degli strumenti scientifici.

Oggi l’astrolabio è principalmente un reperto storico e museale, spesso ricostruito per scopi didattici e di studio della storia dell’astronomia.