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tensioattivo

Un tensioattivo, o surfattante, è una sostanza chimica capace di ridurre la tensione superficiale tra due fasi, tipicamente tra acqua e olio, o tra acqua e aria. Possiede una testa polare (idrofila) e una coda lipofila, che gli consente di stabilizzare emulsioni, disperdere particelle e migliorare la bagnabilità delle superfici. A seconda del tipo di testa, i tensioattivi si classificano in anionici, cationici, non ionici e zwitterionici.

I principali gruppi di tensioattivi includono: anionici come sodio laurilsolfato (SLS) e sodio lauril eterosolfato (SLES);

Le proprietà chiave includono la riduzione della tensione superficiale dell’acqua, la capacità di formare micelle oltre

Le applicazioni spaziano dai detergenti domestici e cosmetici (shampoo, saponi), ai prodotti per la pulizia industriale,

cationici
come
i
cloruri
di
cetiltrimetilammonio
(CTAC)
o
benzalconio;
non
ionici
come
i
polialchilos,
i
glucopropilati
e
i
betaine;
zwitterionici
come
la
cocamidopropil
betaina.
Ogni
classe
presenta
diverse
proprietà
di
detergenza,
compatibilità
delle
formulazioni
e
gradi
di
irritazione
cutanea,
con
impatti
diversi
sull’ambiente.
la
concentrazione
micellare
critica
(CMC)
e
di
agire
come
emulsionanti,(solubilizzanti)
o
agenti
schiumogeni.
Possono
migliorare
la
bagnatura
delle
superfici,
stabilizzare
emulsioni
e
facilitare
la
dispersione
di
particelle.
La
foaming
è
comune
ma
non
universale,
a
seconda
del
tensioattivo.
fino
agli
additivi
alimentari
e
ai
processi
di
formulazione
farmaceutica.
In
ambito
ambientale,
la
degradabilità
e
l’ecotossicità
sono
considerazioni
chiave:
alcuni
tensioattivi
possono
essere
irritanti
o
meno
biodegradabili,
richiedendo
scelte
progettuali
e
regolatorie
attente.
Normative
come
REACH
e
regolamenti
cosmetici
europei
guidano
l’uso
sicuro
e
l’etichettatura.