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sovranazionali

Sovranazionali è un termine utilizzato nelle scienze politiche per descrivere enti o organismi che esercitano poteri che trascendono i singoli Stati nazionali. In un contesto sovranazionale, le decisioni prese da tali organi possono vincolare gli Stati membri, anche contro la volontà di alcuni governi, grazie a norme che hanno efficacia diretta e primato sul diritto interno in determinati settori. L’adesione implica cessioni di sovranità su questioni specifiche.

Tra i tratti caratteristici vi è la capacità di emanare norme comuni, di regolare mercati e politiche

Il miglior esempio è l’Unione europea, dove istituzioni come la Commissione europea, il Parlamento europeo, il

Dal punto di vista storico, la sovranazionalità nasce nel secondo dopoguerra con la cooperazione economica e

In sintesi, i sovranazionali rappresentano un modello di governance che trasferisce parte del potere decisionale a

settoriali,
e
di
risolvere
controversie
attraverso
tribunali
sovranazionali
o
meccanismi
di
controllo
che
non
dipendono
esclusivamente
dall’accordo
tra
Stati.
Le
istituzioni
sovranazionali
hanno
mandato
e
strumenti
decisionali
propri,
e
le
loro
decisioni
possono
essere
applicate
direttamente
agli
individui
e
alle
imprese
in
Stati
membri.
Consiglio
dell’Unione
europea
e
la
Corte
di
giustizia
europea
operano
su
un
quadro
giuridico
fondato
sui
trattati.
Il
diritto
dell’UE
può
avere
primato
sul
diritto
nazionale
e
può
essere
invocato
dai
cittadini.
In
altri
contesti,
l’uso
e
l’estensione
della
sovranazionalità
rimane
limitato
e
varia
tra
regioni.
i
primi
organismi
comunitari
(ECSC,
EEC),
sviluppandosi
con
i
Trattati
di
Roma,
Maastricht
e
Lisbona.
I
dibattiti
contemporanei
esaminano
i
limiti
democratici,
la
legittimità
e
la
compatibilità
con
la
sovranità
nazionale,
nonché
i
benefici
di
un’integrazione
più
profonda.
livello
superiore,
facilitando
cooperazione
economica
e
regolatoria
ma
richiedendo
bilanciamenti
tra
efficacia
decisionale,
legittimazione
democratica
e
tutela
della
sovranità
degli
Stati.