scientificità

Scientificità è un termine usato per indicare la qualità scientifica di una proposizione, di una teoria o di una pratica. Deriva dall'aggettivo scientifico e dal suffisso -ità, che forma un sostantivo astratto. In senso generale, la scientificità è legata all'adesione a criteri metodologici ed epistemologici tipici del metodo scientifico, come l'uso di dati empirici, la formulazione di ipotesi testabili e la possibilità di falsificazione.

I principali pilastri della scientificità includono l'osservazione sistematica, la misurabilità, la replicabilità dei risultati, la trasparenza dei metodi e dei dati, e la coerenza interna delle teorie. L'intersoggettività del confronto tra ricercatori e la valutazione critica da parte della comunità scientifica (peer review) sono elementi chiave, così come la contestualizzazione delle conclusioni entro un quadro di evidenze e limiti noti.

Il concetto è stato oggetto di discussione nella filosofia delle scienze: non esiste un criterio universale valido in tutte le discipline, e la definizione è storicamente e culturalmente contingente. Pensatori come Popper, Kuhn e Lakatos hanno evidenziato limiti del modello positivista, sottolineando l'importanza della falsificabilità, della revisione delle teorie e della metodologia di ricerca piuttosto che di una rigidissima idea di scienza unica.

Nell'uso quotidiano, la scientificità serve a valutare la solidità di una ricerca, l'affidabilità delle evidenze e la loro applicabilità in contesti come la medicina, le scienze naturali o le politiche pubbliche. Informazioni prive di prove verificabili o contraddittorie sono spesso etichettate come pseudoscienza, a differenza di quelle sostenute da dati riassumibili e riproducibili.