evoluzione

L'evoluzione è il cambiamento delle caratteristiche ereditarie delle popolazioni biologiche nel tempo. In biologia, descrive come moderne forme di vita siano derivate da antenati comuni. La variazione genetica, introdotta da mutazioni e ricombinazione, insieme all'ereditarietà, consente alle differenze di frequenza allelica di accumularsi a ogni generazione.

I principali meccanismi sono: la selezione naturale, che favorisce tratti associati a una maggiore sopravvivenza o riproduzione; la deriva genetica, che può spostare frequenze alleliche per caso; la migrazione di geni tra popolazioni; e le mutazioni, che introducono nuova variabilità. La selezione sessuale può influire sui tratti legati alla riproduzione.

Le prove dell'evoluzione includono il registro fossile, che mostra forme intermedie, la comparazione anatomica tra specie, la biogeografia, lo sviluppo embrionale e i dati di biologia molecolare che rivelano una comune origine genetica.

L'evoluzione avviene a livello di popolazioni ed è responsabile della nascita di nuove specie (speciazione). I modelli descrivono cambiamenti graduali o utilizzano concetti come evoluzione punctuata, dove i cambiamenti si verificano in rapidi periodi intercalati da fasi di stabilità.

Anche l'evoluzione umana è parte di questo processo: la specie Homo si è evoluta in risposta a ambienti variabili, con prove provenienti da fossili, genetica e studi comparativi tra primati.

L'evoluzione non implica un progresso verso uno scopo prefissato. Non esiste una direzione predeterminata: i cambiamenti si verificano perché aumentano la probabilità di sopravvivenza e riproduzione in contesti specifici.