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biomanipolazione

La biomanipolazione è una strategia di gestione ecologica che mira a modificare la struttura biologica di un ecosistema per indirizzare i flussi trofici e migliorare la qualità ambientale. Si basa sull’idea che cambiando le relazioni tra i livelli trofici si possa influenzare l’andamento di processi ecologici come la produzione primaria, la decomposizione e la stabilità comunitaria.

Nel contesto dei laghi eutrofici, la biomanipolazione sfrutta le cascata trofica: riducendo le popolazioni di pesci

Metodologie comuni comprendono interventi sulla comunità ittica, insieme a interventi habitat-specifici che favoriscano la presenza di

Limiti e considerazioni: i risultati sono variabili e dipendono dal livello di carico nutrienti, dalla stagione,

planktivori
e/o
aumentando
i
predatori
di
pesci
di
piccola
taglia
si
favoriscono
popolazioni
zooplanctoniche
capaci
di
controllare
il
fitoplancton,
con
conseguente
maggiore
clarità
dell’acqua
e
migliorata
qualità
ecologica.
Queste
azioni
possono
includere
rimozioni
selettive
di
specie,
introduzione
o
potenziamento
di
predatori
naturali
e
modifiche
dell’habitat
per
supportare
i
predatori.
Talvolta
si
opera
anche
in
combinazione
con
misure
di
gestione
dei
nutrienti
per
ridurre
l’apporto
di
elementi
fertilizzanti
all’ecosistema.
predatori
di
livello
superiore
e
la
ricostituzione
di
strutture
rivestite
o
vegetazione
galleggiante
utili
alla
predator-prey
dynamics.
Il
monitoraggio
è
essenziale
per
valutare
gli
esiti
e
adattare
le
azioni
nel
tempo.
dalla
struttura
della
comunità
e
da
eventuali
specie
invasive.
Gli
effetti
possono
essere
temporanei
o
parziali
e,
in
alcuni
casi,
provocare
conseguenze
non
intenzionali.
La
biomanipolazione
è
solitamente
parte
di
un
approccio
di
restoration
ecology
che
include
anche
misure
di
riduzione
degli
apporti
esterni
di
nutrienti.