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archiviati

Archiviati è il participio passato del verbo archiviare in italiano. Funziona come aggettivo e come parte di costruzioni verbali per indicare che elementi sono stati spostati dall’uso attivo in un archivio, per la conservazione a lungo termine. Nei contesti amministrativi e di gestione delle informazioni, documenti, file o dati descritti come archiviati non fanno più parte dei flussi di lavoro quotidiani, ma sono conservati per scopi legali, storici o di conformità.

L’archiviazione può essere fisica o digitale. L’archivio fisico comprende documenti cartacei conservati in locali o depositi

Raccomandazioni e standard: in contesti digitali si fanno riferimento a metadati e standard come Dublin Core

Nel linguaggio comune, archiviati può comparire in cataloghi o interfacce utente come indicatore di elementi che

dedicati,
organizzati
spesso
per
fondi,
serie
e
categorie.
L’archiviazione
digitale
si
riferisce
a
record
elettronici
conservati
in
repository,
in
cloud
o
in
sistemi
di
gestione
dei
contenuti.
Il
processo
di
archiviazione
tipicamente
prevede
la
selezione
dei
materiali
da
conservare,
l’applicazione
di
metadati,
l’organizzazione
in
tassonomie
e
la
garanzia
di
reperibilità
tramite
indici
di
ricerca.
Le
politiche
di
conservazione
definiscono
la
durata
della
conservazione
e
quando
un
materiale
può
essere
eliminato
o
trasferito
a
un
livello
di
custodia
diverso.
o
PREMIS;
a
livello
nazionale
o
locale
possono
essere
adottate
linee
guida
specifiche.
Questioni
di
privacy
e
protezione
dei
dati
sono
comuni,
soprattutto
per
archivi
contenenti
dati
personali;
vengono
applicati
controlli
di
accesso
e
pratiche
di
minimizzazione
dei
dati
ove
necessario.
sono
stati
archiviati,
distinguendoli
dai
registri
attivi.
Il
termine
è
ampiamente
usato
in
archivi,
biblioteche,
musei
e
pubbliche
amministrazioni.